Ogni giorno che passa si sente parlare sempre più di video, intelligenza artificiale, realtà virtuale e chatbot. Sembra come se l’email marketing stia per scomparire poco a poco.
Ma l’email marketing sta veramente scomparendo?
I dati dicono il contrario. Questo canale di marketing è ancora molto forte.
Basta pensare che nel mondo B2B l’email marketing viene utilizzato dall’87% dei brand, mentre nel mondo B2C viene comunque utilizzato dal 79%!
Ecco perché è molto importante saper costruire una campagna di email marketing di successo.
Sei pronto a realizzarne una? Partiamo!
Ricorda: sei un ospite nella sua casella di posta
Le persone sono inondate da messaggi, ovunque guardino. Ed è proprio per questo che potrebbero considerare la tua email come tutte le altre.
Quindi, per prima cosa, è importante ricordare dove ti trovi e utilizzare le buone maniere.
Entrare nella posta in arrivo di qualcuno è come essere invitato a casa sua. Se ti chiedono di toglierti le scarpe prima di entrare, lo fai rispettosamente.
Lo stesso succede nell’email marketing. Quindi ricordati di utilizzare sempre le buone maniere se non vuoi essere “cacciato fuori”.
Per gestire al meglio tutti questi aspetti potresti anche rivolgerti a strumenti di software gestionale come weclapp, uno strumento che grazie al proprio sistema ERP intelligente ti aiuta a gestire al meglio la tua azienda.
Non importa che tu abbia un e-commerce, un’agenzia o vendite all’ingrosso. Questo strumento è in grado di integrare insieme software di marketplace, shop online, pagamento e spedizione in un’unica piattaforma.
Insomma, weclapp potrebbe essere proprio la piattaforma che stai cercando.
Step 1 – Lead generation
La prima cosa da fare quando si vuole attuare una strategia di email marketing è quella di ottenere il contatto del nostro potenziale cliente o visitatore.
Tutto ciò che serve è un form di registrazione alla newsletter.
Questo è ormai incluso nella maggior parte dei tools di email marketing ma è possibile utilizzare anche plugin o programmi esterni.
Una volta creato il nostro form e inserito nella pagina in questione passiamo al punto più complicato di questo step: far sì che l’utente si iscriva.
Come puoi incentivare questa azione?
Ovviamente non basterà scrivere “inserisci la tua email per ricevere gli aggiornamenti”, le persone vogliono contenuti di valore e li vogliono subito.
Inoltre, il contenuto, oltre ad offrire valore deve essere gratuito ed è una cosa alquanto normale considerando che l’utente che si sta per iscrivere molto probabilmente non ti conosce ancora.
Questo prodotto in gergo tecnico viene chiamato lead magnet.
Ecco i tipi di contenuti che potresti offrire:
- Un ebook.
- Una serie di video educativi.
- E tanto altro.
Il contenuto offerto non deve per forza essere uno di quelli scritti sopra. Questi possono variare a seconda delle risorse del brand.
L’importante è che qualunque sia l’incentivo dovrai renderlo chiaro ed allettante.
Step 2 – Lead nurturing
Molte persone pensano che quando un utente si iscrive alla loro newsletter il grosso del lavoro è stato fatto.
In realtà non è assolutamente così.
È proprio qui che inizia una delle fasi più importanti.
Dopotutto, cosa faresti al posto dell’iscritto se una volta scaricato il contenuto di valore riceveresti solo email promozionali senza alcun tipo di valore?
Penso proprio che annullerai la tua iscrizione alla newsletter, non leggerai più le email o peggio ancora le segnalerai come spam.
Dunque, come possiamo mantenere i tassi di apertura (open rate) e di interazione (CTR) più elevati?
Semplice, continuando a formare l’utente, portandolo poco a poco sulla nostra stessa linea d’onda.
Come lanciare una grande newsletter
Qual è la differenza tra una buona e una cattiva newsletter?
Una newsletter qualitativamente buona si ha quando le email:
- Vengono inviate regolarmente, almeno una al mese;
- Offrono più valore che promozioni (75% valore e 25% promozione);
- Sono formattate bene, con periodi brevi e di semplice comprensione.
Al contrario, una newsletter qualitativamente cattiva si ha quando le email:
- Non vengono inviate regolarmente, per esempio una all’anno;
- Offrono più promozioni che valore;
- Sono formattate male, con periodi troppo lunghi e di difficile comprensione.
Il vero obiettivo della newsletter non è quello di vendere, ma quello di creare una relazione con il lettore.
Quando lanciare un prodotto o servizio
Fino a questo momento ti ho parlato dell’importanza di offrire valore gratuitamente.
Ma cosa dobbiamo fare quando vogliamo lanciare un prodotto o servizio a pagamento?
Dopotutto, non puoi certo sperare di inviare un’email che spiega il tuo servizio la mattina e ottenere ottimi risultati la sera, non credi?
Considera che alcuni lanci richiedono qualche mese.
Il lancio di un prodotto solitamente possiede 4 fasi principali:
- Pre-pre lancio: è la fase del lancio in cui testiamo il mercato per individuare possibili opportunità e cerchiamo di ricevere feedback dalla target audience. Questa fase può durare diversi mesi.
- Pre lancio: fase del lancio che cerca di preparare l’audience al lancio vero. Questa fase può durare da 1 giorno a diverse settimane.
- Lancio: lancio del prodotto o servizio. Questa fase dura in genere da 1 a 7 giorni.
- Post lancio: fase del lancio in cui si ringraziano i nuovi clienti e si stringe la relazione con gli utenti che non hanno acquistato in preparazione del prossimo lancio.
Step 3 – Analisi e segmentazione
Ora che hai compreso le basi di una campagna di posta elettronica efficace, parliamo di come portare le cose al livello successivo.
Questo implica l’utilizzo della segmentazione e dell’analisi grazie al quale riuscirai ad ottenere risultati ancora migliori.
Capire l’analisi dell’email marketing
Ogni piattaforma di email marketing è ormai in grado di fornire dati analitici sull’andamento delle tue campagne.
Questo grazie a dei pixel di tracciamento invisibili all’utente che vengono attivati ogni qual volta viene eseguita una determinata azione.
I dati di analisi più importanti sono:
- Open rate (tasso di apertura).
- CTR o click-through rate (percentuale di clic).
- Annullamento iscrizione.
Vediamo di analizzare questi dati uno per uno.
L’open rate fornisce una percentuale o un numero intero degli utenti che hanno visualizzato la tua email o campagna.
Se hai inviato un’email a 1.000 utenti e 100 visualizzano la tue email l’open rate sarà del 10%.
Questo dato, di solito, è basso quando hai molti iscritti non coinvolti. Puoi rimediare a questo problema offrendo più valore.
La percentuale di clic mostra quante persone hanno fatto clic su un collegamento all’interno dell’email (se presente).
Una percentuale di clic bassa può significare che il messaggio non è sufficientemente mirato o ben scritto. Per migliorare questo dato migliora il tuo copy.
Infine, l’annullamento iscrizione mostra quante persone hanno selezionato questa voce nella tua email.
La situazione diventa molto grave quando la percentuale di annullamento è superiore rispetto a quella di iscrizione. Questo implica una sistemazione urgente della tua campagna email.
A questo punto avrai capito che tutti questi dati servono per migliorare la propria campagna e sono perciò essenziali.
Se per esempio vedi molte persone annullare l’iscrizione dopo una determinata email vuol dire che dovrai rielaborarla.
Come segmentare la lista di contatti
La segmentazione è una pratica che permette di suddividere la tua lista email in gruppi più mirati.
Per fare ciò è quindi necessario tenere in considerazione gli interessi delle persone iscritte alla newsletter.
Se non hai ancora ben chiari gli interessi dei tuoi iscritti puoi sempre aiutarti grazie a piattaforme come Typeform.
Quanto vale la tua lista?
Ogni lista di contatti è preziosa se gestita correttamente.
Puoi calcolare il valore della tua lista considerando l’esempio che segue.
Se un elenco di 20.000 persone spende 40.000€ in una campagna e si eseguono 4 campagne ogni anno, è possibile calcolare la media e dire che ogni abbonato vale 8€ l’anno.
Quando inizi a fare questi conti capisci immediatamente come perdere centinaia di abbonati potrebbe essere pericoloso per i tuoi profitti.
Conclusioni
Molto probabilmente hai sempre sottovalutato l’email marketing, vero?
Lo ammetto, inizialmente l’ho fatto anche io, solamente più tardi mi sono reso conto delle sue potenzialità.
L’importante, ora, è che tu faccia tesoro degli insegnamenti appresi oggi.
Ricorda di chiedere sempre l’autorizzazione a una persona prima di inviare le tue email, questo non solo per essere educati ma anche come requisito legale legato al GDPR.
Infine, ricordati sempre di offrire valore, nessuno continuerà a leggere le tue email se invierai solamente promozioni.
E tu, come utilizzi l’email marketing?